Terremerse, Cevico, Deco industrie, Fruttagel, Co.ind.,
Molino Spadoni, per impulso della Lega delle Cooperative di Ravenna, hanno dato
vita al contratto di rete “Romagna Coopfood” per la promozione dei prodotti
dell’enogastronomia romagnola sui mercati internazionali.
La scelta di attestare nello stesso logo “Romagna Coopfood”
la natura cooperativistica e solidale dell’organizzazione di promozione
intrapresa dalle società sopra elencate, nasce dalla considerazione di cui gode
all’estero, più che nel nostro Paese, la forma d’impresa cooperativa: nella
produzione alimentare essa e giudicata una garanzia di sicurezza e attenzione
per la qualità, oltreché di radicamento nella tradizione culturale del
territorio d’origine.
«In questo modo abbiamo legato forma d’impresa e tipicità
romagnola, ricavandone un vantaggio competitivo che fornisce ottime prospettive
di successo – spiega Gilberto Minguzzi, Amministratore Delegato di Terremerse -
Da tempo constatiamo il trend decrescente dei consumi alimentari nel nostro
Paese e il contemporaneo slittamento della domanda verso segmenti di produzione
che privilegiano la convenienza di prezzo alla qualità. A ciò si deve
aggiungere l’aggravarsi dei rischi commerciali, di solvibilità degli
acquirenti.»
Ma le cose non stanno cosi in tutti i mercati; anzi, si può
dire che, a esclusione dell’area mediterranea dell’Europa, il resto del pianeta
sta conoscendo in questi anni ritmi di sviluppo molto sostenuti, con
l’emancipazione dalla povertà e dalla fame d’intere popolazioni: cosi in Asia e
nel sud est asiatico, in America Latina e in molti paesi africani, la vera
novità emergente nello scenario internazionale. In questa parte del mondo
l’enogastronomia italiana gode di altissimo prestigio: e la prima cucina per
apprezzamento a livello internazionale, davanti a quella francese e cinese.
«Il fatto è che esportare in paesi lontani e di recente
sviluppo significa dover affrontare problemi difficili di adeguamento e
aggiornamento a normative complesse e, soprattutto, dover investire risorse
ingenti per allacciare relazioni commerciali affidabili – prosegue Minguzzi -
In più nessuna azienda è in grado di offrire singolarmente una gamma completa
di offerta gastronomica. Da qui l’impulso ad aggregarsi in rete, cioè senza dar
corso a una nuova impresa dotata di bilancio, strutture e personale proprio -
almeno finche non si saranno consolidati relazioni e volumi d’affari
sufficienti a ripagarne i costi - ma semplicemente generare sinergie, mettendo
sul tavolo le relazioni commerciali di ciascun associato».
Così Terremerse si è associata in rete al Gruppo Cevico per
il settore vini e bevande a base di vino, spumanti e liquori; al Molino Spadoni
per la molitura, la pasta e i prodotti da forno senza glutine, le farine e gli
alimentari, biologici e tipici; Fruttagel per le bevande vegetali, succhi di
frutta, prodotti a base pomodoro e verdure surgelate; Co.ind per il caffè
torrefatto, cioccolato e prodotti coloniali; Deco per i prodotti da forno, biscotti,
crostini e piadina.
Terremerse parteciperà per la frutta fresca e il settore
delle carni, in particolare stagionate.
«Partiamo da questo team continuando a perseguire
l’allargamento della base associativa della rete, con una particolare
attenzione ai settori della pasta e delle acque minerali, che ci porterebbero a
disporre della gamma completa dell’offerta - conclude l’AD di Terremerse -
D’ora in poi per andare in Cina o in Giappone o in qualunque altro paese, non
si dovranno ripetere da parte di ciascuna impresa gli stessi costi
d’inserimento che hanno sostenuto coloro che hanno gia un radicamento in quel
mercato. Cosi si tagliano le spese e si concentrano le risorse sugli impegni di
promozione del nuovo. Infine, va detto che quello che si e inteso fare non è
una semplice promozione in termini di pubblicità, ma uno sforzo congiunto per
costruire relazioni operative e soluzioni logistiche avanzate su cui, poi,
ciascuna azienda associata potrà gestire le proprie operazioni commerciali.»
A questo scopo è gia partita la ricerca, affidata a società
di “cacciatori di teste”, per la selezione di un export manager che gestisca
l’operatività di Romagna Coopfood per conto delle associate, per essere
pienamente operativi entro il prossimo giugno.